Lavori lungo il Vezzola, il Wwf grida allo scempio

TERAMO – Il Wwf teramano parla di ”nuovo scempio”, dopo il Vomano e il Tordino, intervenendo in una nota contro il taglio a raso della vegetazione delle sponde effettuato lungo il Vezzola (nel tratto davanti al Ponte degli Impiccati”) per rendere più rettilineo il corso d’acqua. “Interventi scriteriati”, secondo Pino Furia, presidente dell’associazione ambientalista, secondo il quale i lavori comportano la distruzione dell’aveo fluviale. ”Si ripete di nuovo una visione surreale: un parco fluviale con pochissima acqua e senza piante – si legge nella nota del Wwf-. La solita motivazione della tutela idraulica non può più essere sostenuta. Soprattutto alla luce della recente alluvione che ha fatto registrare danni ad opere eseguite proprio all’interno dell’alveo”. Il presidente dell’associazione fa riferimento alle gabbionature a protezione dei pilastri del “Lotto zero” in zona Carapollo, dove erano stati realizzati interventi simili a quelli lungo il Vezzola giustificati dalla messa in sicurezza del fiume. ”È noto a tutti che rendere artificialmente rettilineo un fiume non fa che aumentare la velocità dell’acqua in caso di piena con l’effetto di spostare i problemi di esondazione semplicemente di qualche chilometro – prosegue il Wwf -. Inoltre rendere rettilineo un corso d’acqua comporta una profonda modifica degli apporti di materiale solido, indispensabile per ricreare la spiaggia colpita dall’erosione”. Tra le contestazioni mosse dal Wwf, ce n’è anche una ”biologica”: “Interventi come quelli in corso sul Vezzola fanno sì che il corso d’acqua, in assenza di vegetazione ripariale, perda la sua capacità autodepurante aumentando così il carico inquinante che arriva al mare”. Infine la denuncia del Wwf sugli sprechi. “Si continua a buttare letteralmente soldi pubblici in acqua attraverso interventi molto costosi (nel caso del Vezzola oltre 90.000 euro) che durano pochissimi mesi. Infatti alla prima pioggia il fiume riprenderà il suo tracciato originario”.